TERAMO – Il presidente dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, Alberto Pompizi scrive alla Toto Costruzioni perché torni a rivalutare il primitivo progetto dell’autostrada A24 che avrebbe dovuto collegare il Tirreno e l’Adriatico partendo da Roma e avendo come uscita finale Alba Adriatica. Si tratta di un progetto iniziale risalente alla fine degli anni 70 e che non fu portata a compimento per una serie di circostanze. “Nella prima metà degli anni ’70 – ha scritto il presidente della Città Territorio alla Toto Costruzioni – l’azienda abbandonò i disegni originari che volevano questa nuova viabilità sfociare nella cittadina di Alba Adriatica, località turistica che tutt’oggi, funge da traino nel settore dell’ospitalità balneare abruzzese. Nel 2001, gli Enti e le istituzioni abruzzesi hanno cercato di riprendere in mano la situazione e di arrivare ad un completamento del collegamento Tirreno-Adriatico restituendo la competenza alla Sara dopo che, a seguito di un decreto legge, fu dichiarata decaduta con la conseguenza che la competenza della gestione e costruzione finì nelle mani dell’Anas. Come è noto, la A24 termina a Teramo poiché il tratto successivo non solo non è stato mai realizzato ma è stato cancellato dal progetto. “Un grave errore politico – commenta ancora Pompizi – che ha procurato disagi ai residenti del comprensorio, soprattutto ai vibratiani ed al loro sistema turistico. L’Anas ha provveduto a sopperire a questa mancanza con la Teramo-Giulianova che non soddisfa certo la Val Vibrata, a tutt’oggi sofferente del collegamento con la capitale non potendo mettere a disposizione dei suoi turisti una viabilità più agevole e meno complicata di quella attuale”. “Apprendo che la Toto Costruzioni sarebbe intenzione a riprendere in mano il progetto originario a favore di quei residenti della parte sud della Regione Marche che godrebbero di notevoli vantaggi sia turistici che lavorativi da tale via di comunicazione – conclude Pompizi – da presidente dell’Unione di Comuni mi sento di sollecitare l’azienda nel portare avanti l’idea e di sostenerla a favore di un territorio che ha bisogno di nuovi stimoli e di nuovi progetti, in particolare nel settore turistico. Tale opera ridarebbe anche ampio respiro ai 20mila disoccupati che popolano la vallata”.
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